martedì 17 aprile 2007

C'è una legge, una regola.


Guidando la strada fino al lavoro (forma poetica, non un errore) ho rallentato e lasciato passare un altro automobilista che si stava mmettendo in strada. Dopo essere passato ha alzato la mano destra all'interno dell'auto in quello che tutti gli automobilisti conoscono come segno simbolico di ringraziamento. Pensavo che io, la stessa persona che avevo fatto passare e altri milioni di persone in quel momento sono automobilisti. Chi si reca a lavoro, chi a far spesa, chi a portare i figli a scuola, chi lavora in un mezzo. Ora tutte queste persone fanno parte di questa categoria in quel determinato momento, mentre guidi sei automoblisita, hai una tua etica e un tuo linguaggio e un modo di esprimere le tue intenzioni. Mentre lavori sei invece un lavoratore, non sarai automobilista almeno fino all'ora di pranzo o quando uscirai da lavoro.
Se vado all'esterno sono viaggiatore ma rimane il mio status di italiano, cosa che mi darà modo di avvicinarmi ad altri italiani a chiacchierare nel caso ne incontri. Allo stesso modo se vedo una persona che conosco solo di vista in un posto estraneo serò comuqneu portato a salutarla perchè nel contesto di estraneità quella persona diventa quasi un conoscente.
Perchè dico tutto questo? Non lo so, vorrei solo che fosse un appunto per me, per qualcosa di futuro, per dominare il mondo. Devo cercare qualcosa che unisca tutte le persone, un interesse comune che riesca a dare a molta gente lo stesso status, lo stesso linguaggio, lo stesso modo di condividere le emozioni o le idee.

1 commento:

Anonimo ha detto...

FIGO!
Davvero bello!

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