mercoledì 9 luglio 2008

Questa è la vita che avrei potuto avere, se avessi avuto una vita.

Questo non è il mio blog.
E' il blog che avrei voluto avere se avessi un blog.
Non è il mio blog ma è di chi lo legge.
Questa non è la mia vita.
E' la vita che mi sarebbe piaciuto avere se ne avessi avuta una.
Quindi il parallelismo tra le due cose è che la mia vita è un po' fatta da tutto quello che mi sta intorno, dalle persone che la leggono, che la circondano.
Possiamo scegliere con chi condividere le cose, possiamo scegliere gli amici, scegliere con chi dividere una fetta di pizza.
Ma non sempre.
A volte, per un qualche strano gioco del destino le cose non ci lasciano scelta.
Rimaniamo fermi e immaginiamo davanti a noi gli infiniti rami del destino che si allungano in ogni direzione, che si incrociano, si stringono, si arrotolano su se stessi contorti dal dolore o sobbalzano per la gioia. Ridono da soli.
Penso che trovare un giusto equilibrio con tutto quanto è difficile ma possibile.
Seguire la giusta trama, tessere il giusto destino, una persona che passa davanti alla tua vita tra un post-it e l'altro.
Adoro i post-it e la loro utile inutiità.
Devo andare a prenderne un po' oggi.
Colorati credo.

...e questo post mi sento di dedicarlo a Templar perchè l'idea dell'incipit mi è venuta parlando con lui...

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