mercoledì 27 gennaio 2010

Sole e Neve

Sole come se fosse primavera e neve per terra, quella rimasta da ieri come se fosse inverno.
Cosa effettivamente vera anche se il solo e il cielo limpido nascondono la cosa e danno a questo giorno un aspetto del tutto diverso. Non ho nulla da dire oggi e mi metto a parlare del tempo cosi per riempire qualche riga e dire "sono passato di qua anche oggi". Inutile, lo so, ma mi andava.
Anche perchè una giornata simile ti mette un po' la voglia di scrivere e quindi da qualche parte qualcosa devi pure buttarlo giù anche se magari Piersandro potrebbe pernsare giustamente che invece di scrivere stronzate e considerazioni qua potrei riempire qualche riga nei template delle recensioni. Ecco, scrivo di Piesando e caso vuole che mi mandi un messaggio proprio ora.. nessun sollecito pero' oggi, solo un video. Wow.
Così ho pure aggiunto un allegato a un post nato sottotono. Ora posso anche chiudere.

giovedì 14 gennaio 2010

Foto d'epoca


Nessun effetto applicato. Scattata in bianco e nero e finalmente dopo anni ecco il negativo scansionato. La avevo stampata, all'epoca, su carta fotografica a colori perchè la stampa su bianco e nero era costosa e ci voleva molto più tempo...sempre che qualcuno la facesse. Insomma ero un povero studente che pretendete..
Ad ogni modo è una delle mie foto preferite di sempre. Di quelle che ti fanno ma non ti accorgi e sei comuqnue te. Non sei in pose assurde, finti sorrisi o abbracci di cortesia e di rito.
In questa foto è condensato un po' di tutto.
Il microonde di Roberto e il suo orologio a coniglio con carota fallica semovente, il telefono in duplex, le sigarette e l'8900 con la batteria di riserva.
L'astuccio di scuola e i bigliettini che ne fuoriescono, la cartella martoriata dagli anni di studio, la tuta dell'Adidas bruciata con le sigarette, la PocketStation e i cd della PlayStation, un bicchiere di acqua con un barattolo di Vivin C accanto, appunti di scuola e Domo Pak. Nutella.
Le chiavi del motorino e una scatola del rullino che probabilmente ha poi dato vita a questa foto e questa serie di ricordi.

mercoledì 13 gennaio 2010

L'emozione non ha voce

l'emozione non ha voce come cantava Celentano. Non sapevo come altro titolare questo post ma probabilmente il titolo è adatto.
iTunes mi suona questa canzone che avevo in mente da un paio di giorni.
Un colpo al cuore. L'odore dell'estate e dell'asfalto che sa di pioggia appena fatta.
Dopo un temporale dal cielo troppo nero e dalla pioggia così violenta che poi l'aria è cosi pulità che ti sembra di sentire ogni odore per la prima volta.



E questa canzone che suonava, bella come non mai. Così bella che poi, come quel pensiero ricorrente, vorresti farla ascoltare a tutto il mondo e raccontare quanto bello sia quell'esatto instante in cui tutto quello accade.
Passano le stagioni. Inverno, interno sera. Cielo grigio con qualche sfumatura di un azzurro troppo pallido per dare l'illusione dell'estate, gli alberi senza foglie e il colore dell'erba non aiutano. Ma questi maledetti 6.30 di canzone ti prendono e ti strizzano le interiora. E fanno un male cane! Fa male ma allo stesso tempo respiro l'estate che passa dal finestrino aperto della macchina con, a tutto volume, questa maledetta canzone.

lunedì 11 gennaio 2010

Il Privè

Che non è quello che potete immaginare ma è quello che nella giovane mente di me stesso di...humm diciamo 13 anni fa era il luogo dove passare le domeniche pomeriggio.
Quella maledetta (in senso buono) discoteca che era l'East Side City prima e World dopo in cui per ogni domenica sono stato rinchiuso dentro dalla sua apertura fino all'ora di chiusura in cui ci facevano accomodare gentilmente fuori.
Anni e anni dopo mi ricapita tra le mani una cassetta con un pezzo che all'epoca mi piaceva molto, il pezzo che accompagnava la prima sigaretta del pomeriggio seduti all'interno del privè con ancora poca gente (probabilmente io e qualche amico e il dj). Peccato che a distanza di anni non sia riuscito ancora a trovare il titolo della maledetta canzone.
Ad ogni modo ringrazio il mio "SI" per la strada che mi ha fatto fare in tutti quegli anni e i vari motorini degli altri amici che avevano sempre un posto per tutti sopra la sella e sotto lo spazio per giubbetti o barrette di cioccolata per sopravvivere ai lunghi after-hours.
Lascio per la cronaca il pezzo di canzone che sono riuscito a recuperare da quella recalcitrante cassetta prima che il tempo o chi per lui la faccia scomparire dalla faccia della terra.









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