mercoledì 4 febbraio 2009

Stato di..

Non lo so. Di cosa.
Mi ha preso in un punto tra il collo e lo stomaco.
Una sorta di rammarico, di nostalgia amara ma senza rimpianto alcuno.
Sono capitato a sentire una musica, la stessa del video qua sotto.
E come per magia mi sono trovato a respirare l'aria della mia camera resa statica dallo schermo del piccolo tv in bianco e nero a cui collegavo il Commodore 64.
I colori, allora, erano un optional e non se ne sentiva nemmeno la necessità, bastava giocare.
E ora vorrei il televisore Full HD. Cazzo.
Mi faccio schifo da solo se ci penso..Ho amato la mia piccola tv arancione, con la plastica mezza colata da una parte.. con un buco sul lato che avevo fatto per prelevare il segnale audio e portarlo allo stereo. Ci ero riuscito ed ero così fiero di poter sentire quei suoni provenire dalle casse dell'amplificatore che non potete nemmeno immaginare.
Ero piccolo, un bambino che il sabato poteva giocare se tornava da scuola senza note per tutta la settimana, se portava a casa qualche bel voto magari.
E così l'aria del sabato era più carica, il cielo era sempre limpido, il sabato mi veniva a prendere mio padre a scuola, si caricava la bici in macchina e via.
Il sabato era il giorno in cui si mangiava sempre la bistecca.
E poi il catechismo. E poi il Commodore 64.
Sabato per me era il Commodore 64.
Preparare tutto, srotolare i cavi, collegare il joystick, il pesante trasformatore e il "click" del pulsante di accensione che faceva illuminare di quello splendido rosso il piccolo led sulla tastiera.
E poi scegliere la cassetta e aspettare che si caricasse il gioco. E ora ci si lamenta dei tempi di caricamento dei giochi se superano i 30 secondi.
E' incredibile dove una così stupida e insignificante musica possa portarmi e dove quei 320 x 200 pixel fossero come una porta da passare per scatenare poi la fantasia e l'immaginazione.
Attraverso quella piccola finestra di pixel tutto era colorato e diverso, tutto appariva epico, pericoloso, frenetico a seconda della cassetta caricata.
Non ricordo nemmeno di aver visto un gioco in bianco e nero anche se la televisione lo era.
Coloravo schermate di gioco con l'immaginazione, viaggiavo chissà in quale paese a me sconosciuto, io che all'epoca mi addormentato nel sedile posteriore dell'auto per andare a trovare gli zii che abitavano a un paio di km da casa.
Il mondo era così piccolo allora.. e con la fantasia viaggiavi così lontano che ti stancavi per quanto riuscivi ad andare lontano in così poco spazio.
Ah, per la cronaca, oggi vado al solito centro commerciale, nella solita pausa pranzo, nel solito negozio di videogame e, nel solito espositore sulla solita console accesa sapete che gioco c'era.
Golden Axe, nella sua nuova versione 2009. Come è piccolo il mondo.




Ah, qui trovate il link per scaricare un po' di musica "oldschool"

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