martedì 30 marzo 2010

Le Rane, Baustelle. E' la nuova Via Gluck


Non sono di certo, e nemmeno mi considero tale, un critico musicale.
Ma ogni tanto mi sento in dovere di dover parlare bene o male di musica, solitamente con qualche altro mio simile della stessa razza. Bene, oggi voglio assolutamente parlare del nuovo disco dei Baustelle. Il motivo? beh è primavera diamine, il primo sole in faccia ed ecco che se ne escono con un cd nuovo che sa di primavera, che sa di buono, che sa di anni passati ma non di muffa. Ora al primo ascolto mi sono già innamorato di quasi tutte le canzoni ma una in particolare ha colpito la mia attenzione e attirato il mio ascolto.

Le Rane.

Le Rane è la canzone di cui la mia generazione aveva bisogno, è la Via Gluck dei nostri tempi, una canzone generazionale che ti lascia in bocca, dopo l'ascolto, il sapore di Montenegro, lo stesso che abbiamo imparato a conoscere e amare nella mai troppo citata "Un Romantico a Milano".
Nel complesso, oltre alla canzone di cui sopra, il cd è uno di quelli che passa dal farti sentire come il Dorian Gray di questi tempi al farti essere fiero di passeggiare con lo stesso libro nella tasca dei jeans. Oltre a questo ti accompagna pure in questa passeggiata e se alla fine volessimo cercare il quadro che raffigura Dorian i Baustelle ci ricorderanno che è inutile "perchè il tempo ci sfugge ma il segno del tempo rimane".
Dimenticavo, mia sorella andava in vacanza a Follonica e ho ancora a mente le cartoline che mi spediva, vado, compro una discarica e chiudo gli ombrelloni.
Buon ascolto.

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