E ripesco Echoes.
Il motivo non lo so. Mi torna in mente in certe giornate, forse dipende dalla luce che oggi pare essere la stessa che ha illuminato per tante volte la moquette verde scuro e la brandina richiudibile mai realmente chiusa, mai realmente brandina.
E il televisore con il tubo catodico.
Il suono delle ambulanze a ricordarti che eri al sicuro e al caldo. Sano e salvo, nel posto in cui ti sentivi veramente bene qualunque cosa succedesse.
Stranieri passano in strada
per caso due sguardi diversi si incontrano,
ed io sono te, e ciò che vedo sono io,
e ti prenderò per mano per guidarti nel paese,
ed aiutami a capire meglio che posso
e nessuno ci chiama a vedere l'alba,
e nessuno ci fa abbassare gli occhi,
e nessuno parla, nessuno cerca,
nessuno vola intorno al soleSerena, ogni giorno ti mostri
ai miei occhi che si destano,
m'inviti, guardandomi, ad alzarmi,
e dal muro, attraverso la finestra
arrivano ondeggiando su ali di raggi di sole
un milione di ambasciatori splendenti del mattino
e nessuno mi canta ninne nanne
e nessuno mi fa chiudere gli occhi
così spalanco le finestre
e nuoto fino a te, attraverso il cielo
martedì 24 febbraio 2009
Ci ricasco. Talvolta
Pubblicato da GasPanic! alle 11:30 AM
Etichette: Canzoni, riflessioni
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